Freddie Mercury: Auto-accettazione e Fiducia in Sé!
Farrokh Bulsara, ovvero Freddie Mercury, è il leggendario cantautore, musicista e compositore dei “Queen”. Considerato uno dei più grandi ed influenti artisti della storia del rock, memorabile per il suo impareggiabile talento vocale e l’esuberante personalità e padronanza del palco!
Nasce il 5 settembre 1946 a Zanzibar (Tanzania) da Bomi e Jer Bulsara. Per via del lavoro del padre, un funzionario del governo inglese, la famiglia è spesso in viaggio e Freddie frequenta le scuole elementari e il college a Bombay, in India. Già da ragazzino scopre e mette in luce i suoi talenti artistici, è eccellente nel disegno e raggiunge evidenti risultati in numerosi sport, ma il suo talento musicale emerge proprio a scuola e, per volere del Preside dello St. Peter College, inizia così a prendere lezioni di pianoforte.
Che cosa rende Freddie così sicuro di sé da collezionare successi e riconoscimenti nel corso della sua vita? Che cosa ci può insegnare la storia di questo leggendario personaggio?
Freddie Mercury è stato un esempio di ciò che rende giustizia al concetto di Auto-accettazione!
All’età di 18 anni, dopo aver trascorso parte della sua adolescenza in India, la famiglia si trasferisce in Inghilterra. In quegli anni, in parallelo agli studi di arte e design all’Ealing Art College di Londra, Freddie crea una linea di abbigliamento e scrive articoli per alcuni periodici londinesi ma soprattutto inizia a suonare e fare concerti. È così che conosce Brian May e Roger Taylor e più avanti, nell’aprile del 1970, fonderanno i Queen!
Possiamo indubbiamente osservare durante il suo percorso di crescita due importanti componenti: il senso di Auto-efficacia e l’Autostima. La sicurezza in se stessi si può pensare proprio come lo sviluppo e la combinazione di questi due elementi.
L’Auto-efficacia si riferisce alla credenza interna che ci fa sentire in grado di raggiungere e portare a termine i nostri obiettivi. L’autostima invece è maggiormente connessa al percepirsi abili nello svolgere le attività e dunque sentirsi meritevoli. Una persona sicura di sé, infatti, è capace ad apprezzarsi e non teme di correre rischi ad essere se stessa (Auto-accettazione).
Gli anni dell’infanzia di Freddie non sono stati del tutto spensierati, ma comunque decisivi, perché hanno contribuito in maniera significativa a “forgiare il carattere” del piccolo Bulsara:
“Ho dei genitori di alta estrazione sociale che mi hanno dato molto denaro? Sono stato viziato? No. I miei genitori erano molto rigidi. Non ero solo, ho una sorella. Sono stato in collegio per nove anni per cui non vedevo i miei genitori così spesso. Quell’esperienza mi aiutò molto perché mi insegnò a provvedere a me stesso” (Freddie Mercury)
Sono indubbiamente rare le persone che sviluppano una solida sicurezza in se stesse, ma la buona notizia è che questa qualità si può apprendere e sviluppare non solo durante la prima infanzia, ma nel corso delle esperienze di vita e imparando a confrontarsi nelle relazioni interpersonali.
La sicurezza in se stessi passa anche attraverso il non-verbale, la si può riconoscere innanzitutto dall’atteggiamento e dalla postura, ma anche dalla modalità ed intensità a recepire il giudizio esterno. Una persona con una solida identità ed Auto-accettazione infatti non teme il giudizio.
Questo è lo spirito che ha fatto di Farrock Bulsara il noto Freddie Mercury.
Questa immagine esprime una postura solenne, aperta e rivolta verso l’alto. Qui si traduce ciò che Amy Cuddy, psicologa sociale e ricercatrice del linguaggio del corpo, descrive essere l’espressione di vittoria che ben si osserva quando un atleta raggiunge il proprio traguardo. Dalla postura si evince fierezza ed è qui che inizia il percorso di “costruzione della sicurezza in sé”.
Il linguaggio del corpo, sostiene Cuddy, influenza il modo in cui gli altri ci vedono e, a sua volta, cambia il modo di vedere noi stessi. È un processo circolare che una volta prodotto si auto-alimenta e si diffonde, è dunque un pensiero sistemico!
Assumere una “postura di fiducia” infatti, influisce sui livelli di testosterone e cortisolo nel cervello e dunque sulle nostre possibilità di avere successo.
Con il successo Freddie inizia a sperimentare una vita di eccessi e stravaganze, esplora la sua sessualità e promiscuità ed il rapporto con la sua fidanzata Mary Austin subisce una svolta. Nonostante la rivelazione, il rapporto tra loro si trasforma e rinforza in un’amicizia che durò tutta la vita. Questa relazione intima ed autentica permette a Freddie di crescere, Mary resterà al suo fianco fino alla fine dei suoi giorni.
Freddie, con una buona dose di auto-ironia, mette in scena la propria sessualità! Infatti non ha mai fatto mistero del proprio orientamento sessuale, non ha sentito l’esigenza di nasconderlo o temuto il giudizio degli altri, nonostante fosse un personaggio pubblico. Ed è il gruppo stesso che partecipa coraggiosamente, lo osserviamo ad esempio nel video dei Queen”I Want to Break Free”.
L’ironia è una delle abilità più fini dell’intelligenza umana, quando è auto-diretta mostra un riconoscimento del proprio lato vulnerabile, un’accettazione di sé appunto e dunque una conseguente crescita personale. L’auto-ironia esprime in modo originale e vincente che è possibile volersi bene, ridere di sé ma soprattutto, alla fine dei conti, Accettarsi.
“Era una “regina di scena”, non timoroso di esprimere pubblicamente il suo essere gay, ma restio ad analizzare o a giustificare il suo stile di vita…. Era come se Freddie Mercury dicesse al mondo: ‘Sono quello che sono. E allora?’ E quello di per se stesso era una dichiarazione” – John Marshall (Gay Times 1992)
È importante inoltre sottolineare che si parla degli anni ’80 che, nella storia dei diritti e riconoscimenti dell’omosessualità, è uno dei momenti più complicati e delicati perché si deve fare i conti con l’epidemia dell’AIDS. Nell’opinione pubblica si diffonde, erroneamente, l’idea che questa malattia sia correlata all’omosessualità aumentando i pregiudizi e la confusione.
Successivamente poi con la diffusione e la promozione dell’uso dei contraccettivi si combatte questa falsa credenza. Infatti, l’iniziale maggiore diffusione del virus nella comunità omosessuale era dovuta proprio al minor uso di precauzioni, più diffuso invece tra le coppie eterosessuali per motivi anticoncezionali.
Ma il concetto di Auto-accettazione non si limita ovviamente all’omosessualità, è anzi un concetto esteso in tutti gli ambiti dell’esistenza in cui vi è di mezzo il giudizio!
Il dizionario definisce il vocabolo “accettazione” come accoglimento, ammissione di qualcuno o qualcosa. Aggiungendo come prefisso “auto” si può parlare della capacità di accogliere se stessi, di avere compassione e amore per sé. Auto-accettazione significa infatti sentire di poter “andare bene così come si è” nonostante e comunque le proprie vulnerabilità.
In questo Freddie Mercury è stato un abile maestro di Auto-accettazione, soprattutto nel concedersi la curiosità di esplorare e costruire la propria identità, un personaggio da cui prendere esempio e lasciarsi guidare per Recuperare la Fiducia in Se stessi.
Dott.ssa Francesca Scabbia