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20 Apr 2016
Dott.ssa Francesca Scabbia Disturbi
20 Aprile 2016 Dott.ssa Francesca Scabbia

CRISI DI COPPIA: COM’È POTUTO SUCCEDERE?

Ecco gli aspetti da tenere in considerazione per una Relazione Solida e Duratura

Quando due persone si incontrano e si innamorano vivono inizialmente la “piacevolissima illusione” di diventare un tutt’uno con l’altro. Questa meravigliosa “fase fusionale” iniziale consente lo sviluppo dell’intimità e lo fa attraverso una sorta di perdita dei confini individuali.

Nel corso del tempo ci si scontra con una realtà che si avvicina al sentimento della delusione. Ci si sente furiosamente arrabbiati con il proprio partner poiché ha disatteso le nostre aspettative e il rapporto assume un carattere disfunzionale dove regna l’incomunicabilità e la distanza emotiva.

Ma che cosa succede all’interno di una coppia a questo punto della storia?

Nel corso del tempo dicevamo, lo schema emotivo che abbiamo costruito e formato precedentemente diventa uno spazio ristretto. Ognuno dei partner si trova così a riconoscere che la personale rappresentazione dell’altro appartiene più alla propria immaginazione che non al partner stesso.

È a questo punto che una coppia entra in crisi ed accade per la difficoltà ad accedere emotivamente a questo riconoscimento. Si entra dunque nel cosiddetto “Circuito della Delusione”!

Il ruolo dell’idealizzazione iniziale in realtà ha una funzione molto positiva ed importante poiché permette il reciproco processo di attaccamento. Prima o poi però vengono a galla i conflitti ed il riattivarsi di parti infantili ed immature che necessitano di trovare momenti di condivisione ed accettazione reciproche attraverso nuove regole nel rapporto di coppia.

Il proprio sistema di valori, le differenze di diversi contesti culturali sopraggiungono prepotentemente spesso in corrispondenza di momenti del ciclo di vita importanti; come ad esempio la nascita dei figli, dei cambiamenti sul piano lavorativo o sociale ecc.., e questi possono influire sulla qualità del legame poiché riattualizzano aspetti non condivisi nelle aspettative reciproche.

Partendo dal “Circuito della Delusione” si possono incontrare varie strade, ad esempio:

  • la crisi può entrare in Stallo.
  • Si può fuggire dalla delusione eludendo la crisi, si trova uno pseudo-accordo in cui si ri-accede successivamente ad una nuova crisi.
  • Si può passare dalla crisi alla Disillusione.

Ed è attraverso la “Disillusione”che entrano in gioco i comportamenti di “sintonizzazione affettiva”. Questo si traduce nella partecipazione di affetti e di motivazioni che possono plasmare e/o riconnettere i rapporti di coppia con aspettative più rispondenti ai bisogni affettivi dei singoli consentendo così il passaggio evolutivo sia individuale che relazionale.

È in questa riformulazione che interviene lo psicologo ed il suo lavoro consiste nell’aiutare la coppia a rielaborare le ansie sul senso di perdita individuale e riconoscere ed accettare la diversità dell’altro (fase di disillusione). Uno degli obbiettivi è infatti proprio quello di regolare la distanza interpersonale per poter aprire e scoprire nuovi spazi di significato per entrambi.

Alain de Botton, ideatore di “The school of life”, propone sei aspetti che si accostano bene al nostro concetto di riformulazione della coppia e hanno a che fare con la fase importantissima che abbiamo chiamato “Disillusione”:

1) RINUNCIARE ALLA PERFEZIONE

Si prende atto che il nostro partner è profondamente imperfetto: ha un sacco di difetti, è esasperante in tutti i modi possibili il che lo rende una persona con cui è difficilissimo avere a che fare. Ma c’è una cosa importante da capire: tutti, in realtà, sono fatti così. Oltrepassata la superficie siamo una specie profondamente imperfetta, la “persona giusta” non esiste, tutti siamo “sbagliati” in modi affascinanti ed esasperatamente diversi.

2) RINUNCIARE AD ESSERE COMPRESI

Pensiamo che l’amore abbia a che fare con l’essere compresi, ma per quanto l’altro sembri sintonizzato ed empatico con noi ci saranno sempre ampie aree della nostra psiche che rimangono completamente incomprensibili agli altri (e forse anche a noi stessi)!

3) RENDERSI CONTO DI ESSERE PAZZI

Si può fingere a lungo di essere “normali”, persino abbastanza tranquilli, ma arriva poi il momento in cui si è abbastanza maturi da avere la percezione del peso che rappresentiamo: andiamo regolarmente fuori controllo, perdiamo il senso della prospettiva, siamo costantemente in ansia. Siamo maturi quando siamo in grado di imbarazzarci profondamente per chi siamo e siamo pronti a scusarci regolarmente della cosa.

4) SMETTERE DI ESSERE AMATI E COMINCIARE AD AMARE

Parliamo confusamente dell’amore come di una cosa sola, ma in realtà sono due: essere amati e amare. L’idea che per amare bisogna essere amati inizia nell’infanzia, il bambino ha la sensazione che i genitori (o adulti di riferimento) siano sempre spontaneamente a portata di mano per confortare, divertire, nutrire, pulire e siano quasi sempre affettuosi ed allegri. I genitori non rivelano molto spesso le fatiche e i sacrifici e la relazione è quasi completamente non reciproca. Quando da adulti diciamo che desideriamo ardentemente l’amore spesso ci riferiamo all’essere amati come un tempo lo eravamo dai nostri genitori. Vorremmo ricreare nell’età adulta la sensazione di essere accuditi e accontentati. Desideriamo una persona che comprenda i nostri bisogni, ci porti ciò che vogliamo, sia immensamente paziente ed empatica con noi, si comporti in modo altruistico e renda tutto migliore. Naturalmente è un disastro. Poiché una relazione funzioni dobbiamo uscire risolutivamente dalla modalità infantile ed entrare in quella genitoriale.

5) PREPARARSI ALL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

Le persone romantiche vedono istintivamente le relazioni in termini di emozioni, ma in realtà ciò che una coppia fa insieme nel corso di una vita ha molto più in comune con la gestione di una piccola impresa: le due persone devono pulire, cucinare, riparare, gettare via, assumere e fare bilanci. Nessuna di queste attività risulta avere qualche tipo di fascino nell’attuale organizzazione della società. Le persone obbligate a svolgerle sono perciò inclini a pensare che nella loro vita qualcosa sia andato storto e si sono invischiate così profondamente. Eppure questi compiti sono davvero romantici, nel senso che favoriscono e sostengono l’amore e sono fondamentali nella buona riuscita di una relazione di coppia.

6) ESSERE PRONTI AD IMPARARE

C’è l’idea che essere amati significhi che il nostro partner non cercherà di cambiarci ma dovrebbe farlo deliberatamente, perché siamo profondamente imperfetti e abbiamo bisogno di essere decisamente rimodellati in moltissimi campi. Se non siamo pronti questo atteggiamento potrebbe sembrare ostile e potremmo reagire in modo difensivo. Siamo maturi quando siamo in grado di sopportare che ci vengano fatte delle osservazioni. Dovremmo avere dei punti fermi: guardare all’altro come insegnante e a noi stessi come all’allievo e viceversa, senza che nessuna delle due parti perda il proprio carattere. Le relazioni dovrebbero essere un percorso formativo per diventare due persone migliori, non il processo di accettazione di tutto ciò che si è già.

Tenendo a mente questi consigli, secondo Alain de Botton, ci troviamo di fronte a dei criteri seri e morigerati e possiamo così tornare nel mondo delle relazioni sicuri di un futuro più luminoso, durevole e realistico.

Dott.ssa Francesca Scabbia

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DOTT.SSA FRANCESCA SCABBIA

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